Tommaso Pincio
Pseudonimo di Marco Colapietro (Roma, 1º maggio 1963), scrittore italiano. Dopo aver frequentato l’Accademia delle Belle Arti di Roma ha esordito come fumettista, ha diretto per dieci anni una galleria d’arte internazionale e vissuto tra la fine degli Ottanta e l’inizio dei Novanta a New York come assistente di un famoso pittore; è in questo periodo che ha cominciato a dedicarsi alla scrittura. Ha esordito come narratore nel 1997 con "M." (Cronopio 1999); ha pubblicato i romanzi "Lo spazio sfinito" (Fanucci 2000; minimum fax 2010), "Un amore dell’altro mondo" (Einaudi Stile Libero 2002 e 2014), "La ragazza che non era lei " (ivi 2005), "Cinacittà" (ivi 2008), "Panorama" (NN 2015; premio Sinbad degli Editori Indipendenti) e "Il dono di saper vivere" (Einaudi Stile Libero 2018), e i saggi di "Gli alieni" (Fazi 2006), "Hotel a zero stelle" (Laterza 2011), "Pulp Roma" (il Saggiatore 2012), "Acque chete" (con l’ulteriore pseudonimo di «Mario Esquilino», Mirror 2014) e "Scrissi d’arte" (fuoriformato L’orma 2015). Collabora regolarmente al quotidiano "la Repubblica", alla rivista "Rolling Stone" e alle pagine culturali della "e del manifesto", occupandosi perlopiù di letteratura statunitense; è un traduttore di successo (per la sua versione del "Grande Gatsby " di Francis Scott Fitzgerald ha conseguito nel 2011 il Premio Gregor Von Rezzori) e da qualche tempo ha ripreso a dipingere (mostre all’Auditorium Parco della Musica di Roma nel 2012 e alla Biennale del Kosovo, a Prizren, nel 2019).