Treccani pubblica un libro fuori del comune. Da un punto di vista meramente biblioteconomico, diciamo, "Matta. Lettere a Luisa" contiene in sostanza…
Roberto Sebastián Antonio Matta Echaurren nasce nel 1911 a Santiago del Cile e muore nel 2002 a Civitavecchia. Dopo aver studiato architettura si reca a Parigi nel 1934 per lavorare come apprendista nello studio di Le Corbusier. Incontra Federico García Lorca, Salvador Dalí, André Breton e nel 1937 aderisce al movimento surrealista. Nello stesso anno espone i suoi i disegni alla mostra dei surrealisti alla Galerie Wildenstein di Parigi. Nel 1938 inizia a dipingere a olio, realizzando una serie di paesaggi fantastici che egli chiama "inscapes" (paesaggi interiori) o "morfologie psichiche". Nel 1939 fugge dall’Europa e si trasferisce a New York, dove la sua pittura anticipa molte innovazioni dell’Espressionismo astratto, influenzando molti artisti della cosiddetta Scuola di New York, in particolare gli amici Arshile Gorky e Robert Motherwell. Verso la fine della guerra elabora immagini sempre più mostruose, nelle quali la presenza di forme meccaniche e di effetti cinematografici rivela l’influenza di Marcel Duchamp, incontrato nel 1944. Nel 1948 rompe con i surrealisti e ritorna in Europa, stabilendosi a Roma nel 1953. Nel ’57 il MOMA gli dedica un’importante retrospettiva, successivamente presentata all’Institute of Contemporary Art di Boston e al Walker Art Center di Minneapolis. Espone alla Biennale di San Paolo nel 1962, a Berlino nel 1970 e ad Hannover nel 1974. Nel 1990 riceve il Premio Nazionale d’Arte del Cile e tiene una retrospettiva delle sue opere nel Museo di Belle Arti di Santiago.
Treccani pubblica un libro fuori del comune. Da un punto di vista meramente biblioteconomico, diciamo, "Matta. Lettere a Luisa" contiene in sostanza…