Pino Musi

(Salerno, 1958) vive e lavora a Parigi, è artista visivo e docente. Il suo percorso fotografico ha intersecato molteplici aree d'interesse come l'antropologia, l'architettura, l'archeologia o, ancora, l'industria. La sua ricerca è parte di un progetto coerente che trova il miglior mezzo espressivo nell'arte del “bookmaking”, in particolare nella creazione di libri d'artista. Sono stati pubblicati finora ventisette volumi con sue opere, tra cui “Border Soundscapes” (Artphilein Editions, 2019), “Sottotraccia” (Punctum Press, 2019), “_08:08 Operating Theatre” (2013). Fra le esposizioni si ricordano “Polyphōnia” (Tempio di Pomona, Salerno, 2021), “Rivelazioni della Forma. Le origini dell'Italia nelle fotografie di Pino Musi” (Museo dell'Ara Pacis, Roma, 2012), “Facecity scroll” (13a edizione Biennale Architettura di Venezia). Opere dell’autore sono presenti in collezioni private e pubbliche, tra cui la Fondazione Rolla in Svizzera, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la Fondazione Fotografia di Modena, il FRAC (Fonds régional d'art contemporain) Bretagne, in Francia.

Brainy photography. Su Harvey Cushing

30/01/2023
Al neurochirurgo Harvey Cushing interessò fotografare personalmente gran parte dei soggetti che incontrava come pazienti, anche se, negli ospedali dove lavorò, vennero impiegati, sotto la sua supervisione, vari operatori per la realizzazione

Non raccontiamoci storie

16/09/2022
Credo che le immagini fotografiche debbano dialogare, accettando ed elaborando un possibile contraddittorio, parlandosi anche a distanza con rimandi, rimbalzi o anche arrestandosi, ma rimanendo in disparte, assolute e taglienti al loro
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