Michel Leiris

(1901-1990) è stato poeta, scrittore, etnografo e amico dei più grandi artisti e scrittori del suo tempo. Nel 1924 prese parte al movimento surrealista, ma se ne distaccò cinque anni più tardi. Dal 1930 si dedicò alla scrittura e dal 1934 lavorò come etnografo al Musée de l’Homme, professione che lo portò a fare lunghi viaggi in Africa, nelle Antille, in Cina e a Cuba. Partecipò al Collège de sociologie e dal 1946 fu redattore di «Les temps modernes». Ricevette nel 1952 il Prix des Critiques e nel 1980 rifiutò il Grand Prix national des Lettres. Oggi è considerato un classico e la sua opera è entrata nella Pléiade. Tra i suoi libri tradotti in italiano: "Età d’uomo" (Mondadori, 1966), "Africa nera. La creazione plastica" (Feltrinelli, 1967), "Carabattole" (Einaudi, 1998), "Specchio della tauromachia e altri scritti sulla corrida" (Bollati Boringhieri, 1999), "L’occhio dell’etnografo. Razza e civiltà e altri scritti 1929-1968" (Bollati Boringhieri, 2005).
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