Jean-Claude Lebensztejn

teorico, critico e storico dell'arte, è professore emerito all'Università di Parigi I Panthéon-Sorbonne. Nella sua decennale carriera accademica si è occupato di numerosi e poliedrici ambiti di ricerca, che spaziano da Pontormo a Malcolm Morley, dall'arte classica a quella del XVIII secolo e del XX secolo, fino alla musica e al cinema, con una particolare attenzione alle questioni di gusto e delle norme estetiche (vedi il suo “L'art de la tache. Introduction à la Nouvelle méthode d'Alexander Cozens”). Importante studioso di Cézanne, ha scritto il testo di riferimento “Études cézanniennes” (2006) e curato l'edizione critica delle lettere del pittore, “Cinquante-trois lettres” (2011). Tra i suoi ultimi libri, la traduzione del Laozi dal cinese, “Lao Tseu. Le canon de la voie et de la vertu » (2009), "Pygmalion" (2010), "Déplacements" (2014), "Kafka, Sade, Lautréamont. Rêve déchiré" (2017), "Propos filmiques" (2021). Nel 2019 UTET ha pubblicato il suo "Figures pissantes. 1280-2014" (2016) (cfr. "Figure piscianti. 1280-2014").
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