Ha senso interessarsi, sia pure senza la pretesa di un disegno intero, al bestiario poetico leopardiano?…
ha insegnato a Verona, come professore ordinario, Storia della letteratura italiana; e Critica dantesca e Storia della tradizione classica. Ha tenuto corsi a Parigi e a Tours. Ha scritto, fra l’altro, su Manzoni, d’Annunzio, Pirandello, Michelstaedter, Sereni, Giorgio Orelli; sul Dante dei moderni, e sul “leopardismo” otto-novecentesco. Su Montale: “Il Vecchio e il Giovane”, Zanichelli 1980; “Il poeta e l’agone”, Essedue 1989; “Il fiore dell’addio”, il Mulino 2003; “Winston Churchill e il bulldog”, Marsilio 2011. A proposito di Leopardi: “Classicismo e utopia nella lirica leopardiana”, Olschki 1986 (seconda edizione); “Leopardismo” Sansoni 1990 (seconda edizione); “L’oro di Omero. L’Iliade, Saffo: antichissimi di Leopardi”, Marsilio 2005; “L’Achille dei Canti. Leopardi, L’infinito, il poema del ritorno a casa”, Le Lettere 2017; “Il mappamondo di Giacomo. Leopardi, l’antico, un filosofo indiano, il sublime del qualunque”, Marsilio 2019.
Ha senso interessarsi, sia pure senza la pretesa di un disegno intero, al bestiario poetico leopardiano?…