Andrea Zanzotto

è nato il 10 ottobre 1921 ed è morto il 18 ottobre 2011 a Pieve di Soligo, il piccolo centro nel Trevigiano dove ha conservato la propria "abitazione" per tutta la vita. Dopo il coinvolgimento traumatico nella guerra civile (militando nelle Brigate Mazzini al seguito del "partigiano non violento" Toni Adami), il suo esordio editoriale risale al 1951 con la raccolta “Dietro il paesaggio” pubblicata da Mondadori: che resterà il suo editore sino all’ultimo libro, “Conglomerati”, pubblicato nel 2009. A lungo insegnante e preside nelle scuole della “heimat”, ha svolto anche le attività di traduttore (fra gli altri di Honoré de Balzac, Michel Leiris e Georges Bataille) e consulente editoriale, impegnandosi con continuità in difesa dell’ambiente minacciato dall’inquinamento e dalla speculazione edilizia. Le sue opere poetiche sono raccolte nell’"Oscar" “Tutte le poesie”, curato da Stefano Dal Bianco nel 2011, mentre un "Meridiano" dal titolo “Le Poesie e Prose scelte”, curato dallo stesso Dal Bianco e da Gian Mario Villalta, ha raccolto e commentato nel 1999 le poesie pubblicate sino a quel momento e un’ampia scelta di prose narrative, autobiografiche, critiche e saggistiche. Nel 2012 negli Stati Uniti e nel 2019 in Italia, sono uscite le poesie in inglese “Haiku for a Season” (a cura di Anna Secco e Patrick Barron). I suoi scritti propriamente critici sono raccolti in un doppio «Oscar» curato da Villalta nel 2001 col titolo “Scritti sulla letteratura”. In occasione del centenario della nascita Mondadori ha pubblicato “Traduzioni, trapianti e imitazioni” (a cura di Giuseppe Sandrini) ed “Erratici. Disperse e altre poesie 1937-2011” (a cura di Francesco Carbognin). Si segnalano ancora gli scritti sul cinema (“Il cinema brucia e illumina”, a cura di Luciano De Giusti, Marsilio 2011), quelli sulla pittura e sull’ambiente (“Luoghi e paesaggi”, a cura di Matteo Giancotti, Bompiani 2013; “Premesse all’abitazione e altre prospezioni”, a cura di Andrea Cortellessa, Aragno 2021) e i libri-intervista “Eterna riabilitazione da un trauma di cui s’ignora la natura” (con Laura Barile e Ginevra Bompiani, nottetempo 2007) e “In questo progresso scorsoio” (con Marzio Breda, Garzanti 2009).
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