Brucia l’Ucraina, dovunque bruciano i boschi, brucia Roma a Centocelle. Ma brucia anche – e forse soprattutto – il sole, in questa rovente estate 2022. Il fuoco brucia, il fuoco tutto incenerisce. Eppure la vita è impossibile senza calore, senza luce, senza il fuoco, appunto. Rimane così una domanda, la stessa di sempre: quand’è che il calore diventa troppo, e invece di scaldare diventa solo incendio e distruzione? Eppure, quando tutto sembra sul punto di finire, non è forse vero che qualcos’altro sta nascendo, e proprio nutrendosi di quelle stesse ceneri? Luglio è un mese spietato, ci chiede di pensare in modo congiuntivo (fuoco e vita), quando invece è così facile pensare in modo disgiuntivo (o fuoco o vita). È difficile, sebbene non impossibile, vedere la vita nel fuoco, a luglio. Perché c’è anche la disgiunzione inclusiva, che è vera quando è contemporaneamente vero che il fuoco distrugge, ma è vero anche che la vita è calore, e quindi fuoco. Luglio è un mese terribile. Luglio è il mese più filosofico che ci sia.
(9 luglio 2022)