Guardano il lato sinistro, dove inizia il muro; si voltano in direzione dell’erba sintetica fuori dall’acquario, guardano le piccole foglie secche che, spinte dal vento, cadono sull’erba finta; si voltano verso il ristorante, adesso è mattina presto, la sala è vuota, ma tra qualche ora, a pranzo, e soprattutto a cena, un cliente si alzerà dalla sedia e si avvicinerà all’acquario: è probabile che il cliente sarà un bambino, un bambino dallo sguardo non ancora colonizzato dall’esotico si concentrerà su una di queste piccole creature. Non è incredibile, un pesce rosso, in Sardegna, nel mondo? Si spostano verso il margine destro dell’acquario, ciò che qui non appare: il porticciolo, le barche ormeggiate. E infine, ci guardiamo. La vecchia storia, falsa, riguardante la memoria dei pesci rossi limitata a tre secondi, persiste ancora. Ecco, più o meno, cosa non ricorderò dell’estate, all’inizio del prossimo autunno.
Immagine: © Giorgio Falco