Proprio nelle ore in cui stavo mettendo insieme una noterella d’accompagnamento a The Ribbon, una sequenza di testi e foto dedicata all’artista austriaca Gertrude Moser-Wagner e alla sua Global Fence (opera costituita da fettuccia arrotolata in forma di mondo/barriera; nastro rosso che si usa per isolare aree, buchi, lavori in corso, disastri) i giornali on line riportavano la notizia dell’incendio notturno, e del parziale crollo, del ponte di ferro all’Ostiense, quello che guarda in faccia il grande G.
Da anni tento in modi vari di dire addio al mio Gasometro, da anni non lo riconosco più (avevo però previsto tutto: il correlativo oggettivo sarebbe stato degradato ad oggetto-oggetto, pinnacolo sotto al quale darsi appuntamento; avevo visto in lui una stazione spaziale internazionale e ne fanno centro vaccinale; avevo previsto le mascherine; avevo previsto la sua onnipresenza in tivù e cinema, la sua carnevalizzazione).
Un tempo il G. emanava aloni allucinazioni visioni, ora è avvolto da fumo di arrosticini. Il grande G. come carta da parati per produzioni video, locandine, fondale a rombi, decalcomania senza mania, forse anche tatuaggio. Oggetto scontornato, vuoto svuotato, riempito farcito di salsine, attrazione senza attenzione.
Così, la mattina successiva all’incendio-crollo ho colto l’occasione per fare quello che andava fatto. Ho attraversato la città e sono andata a scattare foto ai guardoni, ai trespoli delle telecamere, ai ciclisti domenicali, ai tavolini e alle panche di bivacco dello street-food (corrispettivo contemporaneo del bruscolinaro di albertosordi, dei venditori di porchetta attorno al pozzo artesiano di Vermicino).
Finalmente ho messo fine al G., ho fotografato i curiosi e me che dicevo addio a tutto quanto avevo già previsto quasi vent’anni fa (i primi testi gasometrici uscirono su “Nuovi Argomenti” nel 2002). Previsto tutto tranne la crescita (o lo svelamento/restauro) del fungo littorio che, seppure più basso del grande G., lo sovrasta in prospettiva e gli fa ombra. E tutto si tiene mentre a me tremano le gambe.
“Il Gasometro è senza fine / E finiamola con questo Gasometro”.
Piccola antologia gasometrica
(da Nel Gasometro, fuoriformato Le Lettere, Firenze 2006)
Operai arrampicati sui pali elettrici di mattina che fanno, dove riparano il guasto? E se anche si parte per un lavoro di manutenzione mi trovo d’accordo con questi della stazione con le tute fluorescenti. Altri rimuovono tettoie di amianto, le antenne abbinate come ai rami vecchi di altri tempi morti: i rami stanno attenti, il cielo non si muove. Toccava mettersi i guanti e una maschera sottile di carta davanti alla bocca, scarponi di fibra casomai colasse altra scoria. La rimozione del ferro: acqua mista a ruggine acqua mista a terra che diventa fango. Altri spostano basamenti di cemento spargendo ghiaia, usando dell’aria compressa, un fiato diretto che stacca. I vermi stanno sotto il masso è cresciuto il muschio nella centralina. Altri ancora si attengono alle istruzioni, all’igiene. Non toccano a caso ma eseguono, nemmeno parlano. Certo che quando un perno cede bisogna cambiare l’osso e l’osso in circolo per il sangue è inquinamento. Intorno a un altro asse un altro osso un altro corpo tocca colare stendere da una latta di tinta una lingua nuova a terra come un terreno rosso.
Il corpo gravita nel cosmo come in sogno: non ha tempo non ha moto ma meccanica danza il gesto è pieno di grazia: non trattiene, non conduce il tempo lo vuota il sacro. Mettete una pausa, un peso nel pensiero una tara una misura, il cranio ha struttura di armatura.
Ricordi Quando stavamo nello spazio non c’era tempo, nemmeno tanto peso di cui occuparsi. Niente attrazioni di massa né cadute. La testa nessun verso: quello che qui sembra capovolto non aveva là riferimento. Quante cose entrando nelle ère, nel tempo dei metalli: oro ferro acciaio piombo e materiale plastico. Intanto si vive per uno scafandro: la bocca attaccata col cordone al polmone: non è naturale, bisogna studiare le istruzioni. Poi che la mente è fissa a liberarsi molti tendono – per nostalgia del primitivo galleggiare tutto gesti graziosi – a fulminarsi.
All’ombra del gasometro Ma guarda quelli vestiti da astronauti, tre uomini e due donne. O forse tutte donne, forse non lo so. Hanno i muscoli artificiali e stanno sospesi ma non sembrano appesi: guarda se non sembrano ragni e che movimenti lenti, ci saranno dei fili di acciaio trasparenti o dipinti di smalto: si muovono come burattini. Ho freddo ai piedi, non trovo più i calzini, la prossima volta non me li tolgo. Saranno sotto il sedile o dentro il cruscotto, la prossima te li togli eccome: non c’è intimità con i calzini, secondo me sono ballerini alieni, a che serve un gasometro poi non lo so.
La scalata metafisica Uno snello operaio a tempo perso si occupa di questo. Non copre di teli palazzi e monumenti come Christo in certi tempi. Li scala come quelli che arrampicano dirupi lasciandosi dietro l’abisso. Una corda di acciaio legata alla vita: attacca chiodi e picchetti passo passo, e così facendo può fare un percorso in alto. Il vuoto è tutto intorno: soffitti senza affreschi. Il cielo si è aperto. Il colore azzurro era solo smalto secco. Cretto per cretto gratta via lo stucco con lo scalpello. Niente santi dipinti sulle volte ma rombi triangoli e cerchi: flussi di onde, tabulati segreti sotto pressione di invisibili elementi.
Tutti i giorni per tornare a casa prendo il Gasometro. C’è posto anche in alto. Estate o inverno, fa lo stesso: è freddo e caldo a piacimento. Durante il viaggio provo tutto quel che si può provare: le montagne russe, l’otto volante. E se mi gira anche il giro della morte. Tanto è una struttura resistente.
La fabbrica del mondo Armi, macchine da cucire, bici, pezzi di ricambio. C’è tutto qui dentro, la fabbrica del mondo che si espande, si fonde. Ha temperature elevate, una rivoluzione impercettibile ad occhio nudo intorno al proprio asse (si parla di rivoluzione terrestre). I tecnici procedono in silenzio da un ambiente all’altro. Come fanno nei guanti le mani? (per le operazioni sottili): il tremore, i margini di errore. Le maschere ingombrano al respiro bastano scorte di ossigeno, si forma vapore organico. Prendono in esame le tecniche di composizione di oggetti con potenziale infinito di scambio, limitato di reazione. Non siamo ancora finiti: sforniti di chiare informazioni circa il dove partono le cose che ci arrivano o come cambiano le cose che ci passano attraverso: piacevolmente insensibili al contatto, finalmente tutto è puro mezzo. (cosa si coglie in queste facce? Intimità, licenze di acquistare competenze, processi di aggregazione?) La porta ha colature di ruggine, polvere tracce di combustione fuliggine. Il materiale fissile, trattato o grezzo, è un oggetto come un altro di commercio. Il cardine è l’asta dell’asse, il piano inclinato. La terra compie rivoluzioni permanenti: che ne sa l’occhio nudo. Ci fosse solo quello di armamento, c’è anche questo del silenzio. E macchine per tingere i nastri, (i tracciati dei corpi): in un settore particolare ti cambiano il cuore (il cuore-pistone s’intende) se trapiantato in condizione zero-pressione il cuore non muore ma non ha sangue.
COSMIC COSMIC sta per combustione sotto condizione di microgravità. Il processo portato felicemente a conclusione – sintesi di un composto di polveri di titanio, boro e alluminio – si dice sintesi autopropagante Pieno successo l’esperimento nel Gasometro – simulazione ambientale della Stazione Spaziale Internazionale: un grande passo in avanti nel settore Materiali Composti. Sistemi ceràmici a matrice intermetallica: alta resistenza alle temperature agli agenti corrosivi, a tanti tipi di batteri. La galassia delle armi è molto ampia: ci sono quelle ad impulso elettromagnetico quelle laser-accecanti, le munizioni a effetto contundente, gli stimoli acustici, le mine inabilitanti i collanti, le schiume e i sistemi ultra-scivolosi, diversi agenti chimici soporiferi o paralizzanti. Grandi vantaggi offerti dall’assenza di gravità: eliminati gli ostacoli del peso, dell’attrito o gli effetti provocati dalla forza di attrazione si capisce meglio come avviene e come si può controllare il rientro alla base, con l’obiettivo finale di disporre di una tecnica efficiente anche dal punto di vista industriale.
In televisione un piccolo gasometro dentro un programma musicale nessuno ci stava dentro (davvero un programma spettrale) Allora una canzone per favore. In televisione un piccolo gasometro dentro un telegiornale nessuno ci stava dentro (davvero un telegiornale spettrale) Allora un servizio per favore. In televisione un piccolo gasometro dentro un programma satirico serale nessuno ci stava dentro (davvero un programma spettrale) Allora divertiamoci per favore. Un due tre: tanti piccoli gasometri sai che c’è il re dell’ascolto mi piace il mio re mi piace com’è che non si vede anche se c’è è piccolo e vuoto te lo do anche a te.
Suonano nel Gasometro le trombette di carnevale: c’è da sperare che quest’anno le maschere siano più leggere. C’è da sparare c’è da sparare coriandoli con cerbottane. A carnevale ogni scherzo vale, levare la carne. La tuta spaziale si deve indossare: ballare con tuta spaziale battendo i piedi nello spazio puntare verso un vero corpo e sparare sparare coriandoli con cerbottane. Il corpo vivo conserva calore: in caso di emergenza Atterrare.
Credo in un solo Gasometro, unigenito figlio del Gasometro, nato dal Gasometro della stessa sostanza del Gasometro Il Gasometro quest’anno vince lo scudetto Mi piacciono solo i gasometri imparisillabi Nanni Balestrini è proprio un bel Gasometro La teoria del Gasometro ha cambiato la nostra epoca Ho la tessera del Gasometro Non ci sono più i gasometri di una volta Il Gasometro vero è quello che dura nel tempo Fedeli al Gasometro, nei secoli Al Gasometro Ignoto Hanno ucciso in nome del Gasometro Quando sei nato? Di che Gasometro sei? Quest’estate vado in vacanza nel Gasometro Sono Gasometro ascendete Gasometro Ha vinto l’Oscar come miglior Gasometro Spezziamo le reni al Gasometro Sono sceso in campo per salvare il Gasometro O con il Gasometro o contro il Gasometro Via dal Gasometro, subito! Questa stanza puzza di Gasometro Un uomo che spara al Gasometro Si sono sposati in un bel Gasometro di campagna Fate l’amore con il Gasometro Ho paura di prendere il Gasometro Mi faccio un bel Gasometro caldo I ribelli si sono rifugiati nel Gasometro Il Gasometro confina con Mio figlio è un dottore in Gasometro Non mi vergogno del mio Gasometro Il Gasometro è vietato ai minori di dodici anni Oggi la maestra ha spiegato il Gasometro Per il Gasometro farei qualsiasi cosa Il Gasometro è mio e lo gestisco io Non sanno a che Gasometro appellarsi È entrato nel tunnel del Gasometro Sto pagando il mutuo del Gasometro Gasometro sì, gasometro no Non ci sono molti gasometri in regola Hanno dato il Nobel al Gasometro Fai bene a non fidarti del Gasometro Il Gasometro è senza fine E finiamola con questo Gasometro
Il tesoro è nascosto sotto il tempio Il tempio illumina le strutture si accendono di nuove luci si riscaldano poi esplodono. Scavate sotto il tempio del Gasometro. Il gas avvolge i liquidi, non è passato molto tempo ma un certo quantitativo di oro nero è già nato.
