La turista tedesca si aggira nella cripta
con le spalle coperte, la pelle arrossata,
la borsa da mare. Trascina i sandali
tra le colonne ritorte e i fiori artificiali.
Dietro le grate il corpo del santo è circondato
da monetine brillanti sul pavimento anni settanta.
Le volte ribassate fino a toccarci la testa.
Le macchie di umido sul muro, e ancora il senso
di queste candele di plastica accese in eterno.
Dietro di loro l’alone scuro del fuoco che è svanito
ma un tempo c’era. Risaliamo nella navata. Ci perdiamo
tra le panche e le tele degli altari laterali.
Ci ritroviamo fuori, oltre la porta girevole dell’ingresso.
Alle nostre spalle la messa comincia e noi
prendiamo posto sulle scale mentre la gente
si affretta per entrare.
Terra di Bari
