Mi rimangono poche cose da dire

[In occasione del festival Partes Extra Partes, Gianluca Codeghini e io abbiamo presentato una performance intitolata Mi rimangono poche cose da dire alla Galleria Frittelli di Firenze il 18 maggio 2019. A partire da questa collaborazione (suoni e musiche di Codeghini; voce e testi miei), è nato un video omonimo, realizzato nel 2021. In calce, il testo. A. I.]

Mi rimangono poche cose da dire
Adesso che sono adulto
Sono sul punto di dirle
Adesso che sono grande
Sono sul punto di dire tutte quelle cose
Adesso che lavoro
Tutte quelle cose rimaste
Adesso che mi mantengo, mi pago da mangiare e da bere
Le voglio esprimere interamente
Adesso che sono un uomo bianco gettato nell’esistenza
Dico le cose anzi le esprimo
Adesso io apro bocca
Senza nessuno filtro senza codice
Adesso io prendo la parola in tutta tranquillità
Senza esitazione o tremori
Adesso su due piedi, in stato di perfetto equilibrio
Non c’è nemmeno bisogno di coraggio
Di maturità mentale di certezza professionale di persona informata sui fatti
Non ho né coraggio né timore
Io posso dire tutto e niente
Semplicemente
Io posso dire ad oltranza
Semplicemente
Io posso insistere
Io ora posso dirle anzi le dirò
Fino all’ultimo
Le dirò adesso
Parlare da uomo per gli uomini
Forte di tutta la simultaneità del presente
Parlare da uomo per le donne
Le metto in blocco
Parlare da uomo ai bambini
Le metto in lungo e in largo
Parlare da uomo all’ecosistema tutto
Le espongo da cima a fondo
Ora in intimo colloquio con la foglia
Sul piano mobile immane del presente
Ora io che le parlo alla foglia
Non voglio aspettare più
Alla foglia velenosa di oleandro
Sono rimaste poche cose
Alla foglia profumata di alloro
Inutile aspettare ancora
Al coleottero che divora il rosmarino
Inutile aspettare che non ci sia più niente da dire
Ai vermi che dissodano

Disfarsi delle abilità è stato il rovello della generazione che lo precede, GIANLUCA CODEGHINI con dedizione e pazienza disfa il risultato. Se il crossover è patrimonio dell’Unesco e curricolare a tutti gli artisti, per Codeghini si tratta di ricorrere alle molteplicità disciplinari per involvere nell’idea: video, installazioni, dipinti, sculture, libri d’artista, testi, azioni, performance, composizioni musicali o curatoriali ("Warburghiana", "Spazio Tondolo", "Poe.mi", "La cieca materia", "Riscrizioni di mondo"). Fin dai suoi primi progetti come "Conservare fuori dalla portata" (1992), "La patologia del benessere" (1996) e come nelle più recenti "Crudeltà inaudite" (2007) "Pezzetti e bocconi"(2009) o "A slow movement between my fingers" (2012) "Platone di esecuzione" (2019), Gianluca Codeghini innesca concetti e processi in cui la relazione con e tra il pubblico diventa fondamentale per produrre cortocircuiti, tensioni e provocazioni discrete, indisciplinate. Congegni predisposti con una cura maniacale e una meticolosità così accurata da lasciare nella memoria il dubbio di aver praticato altro o di non averli praticato affatto. (www.gianlucacodeghini.com )
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ANDREA INGLESE vive nei pressi di Parigi. Scrive in versi e prosa. Tra le ultime pubblicazioni, il romanzo “Parigi è un desiderio” (Ponte Alle Grazie 2016; Premio Bridge 2017), il libro di prose “Ollivud” (Prufrock spa 2018) e la raccolta di saggi “La civiltà idiota” (Valigie Rosse 2018). Con Paolo Giovannetti ha curato il volume collettivo Teoria & poesia (Biblion 2018). Nel 2021 è uscito il suo secondo romanzo, “La vita adulta” per Ponte Alle Grazie. È stato redattore di “alfabeta2” e “GAMMM”; è tra i fondatori di “Nazione Indiana” e il curatore del progetto “Descrizione del mondo” (www.descrizionedelmondo.it).

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