Immagini d’un’altra epoca. Il nastro di stoffa blu che un’intera comunità srotola e annoda pazientemente a ritessere i legami tra individuo e individuo, tra casa e casa, e tra il paese e i “tacchi”, creste di roccia sovrastanti dalle pareti scoscese, mi evoca un immaginario non ancora perduto, forse disperso dai venti della nostra epoca che soffiano a sciogliere i legami e a disfare gli orditi, quel nastro blu percorre il tempo, diventa nero filo di pagine tenute assieme dal desiderio d’avvenire e di giustizia, memoria conservata d’un nome, Gramsci, e della sua opera. Legati tra noi, il nostro sguardo indirizzato verso il mistero dell’intreccio dei fili nel tempo, e sopra l’azzurro e l’oro della Sardegna.
(Ulassai, Stazione dell’arte, 12 agosto 2020)