Immagini d’un’altra epoca. Il nastro di stoffa blu che un’intera comunità srotola e annoda pazientemente a ritessere i legami tra individuo e individuo, tra casa e casa, e tra il paese e i “tacchi”, creste di roccia sovrastanti dalle pareti scoscese, mi evoca un immaginario non ancora perduto, forse disperso dai venti della nostra epoca che soffiano a sciogliere i legami e a disfare gli orditi, quel nastro blu percorre il tempo, diventa nero filo di pagine tenute assieme dal desiderio d’avvenire e di giustizia, memoria conservata d’un nome, Gramsci, e della sua opera. Legati tra noi, il nostro sguardo indirizzato verso il mistero dell’intreccio dei fili nel tempo, e sopra l’azzurro e l’oro della Sardegna.

(Ulassai, Stazione dell’arte, 12 agosto 2020)

Raoul Kirchmayr

Docente di Filosofia e Storia nei Licei, insegna Estetica all’Università di Trieste. Ha studiato a Trieste, Bruxelles, Parigi. Redattore di “aut aut” e membro dell’”équipe Sartre” (ITEM, Parigi), ha all’attivo oltre un centinaio di pubblicazioni. Tra le più recenti il volume “Passioni del visibile. Saggi sull’estetica francese contemporanea” (ombre corte, Verona 2018) e, con E. Lisciani-Petrini, la cura del fascicolo di “aut aut” “Sartre/Merleau-Ponty. Un dissidio produttivo” (2018).

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