Il 3 agosto 1930 Thomas Mann prende possesso della sua casa a Nida. L’ha fatta costruire l’anno prima e ha voluto fosse in tutto e per tutto simile alle case dei pescatori lituani che da lì in poi saranno i suoi vicini. Passa in quella casa nel bosco due estati mentre lavora a “Giuseppe e i suoi fratelli” e a “Mario e il mago”. Dal ‘33 in poi non gli sarà più possibile tornare. 

La casa di Mann a Nida diventa la residenza estiva di Hermann Göring, il braccio destro di Hitler. Non mi è difficile immaginare Göring compiaciuto mentre dorme nel letto di uno scrittore famoso e si comporta da padrone in casa sua. 

Dopo la guerra i sovietici decidono di demolire la costruzione ma una scrittore lituano – Antanas Venclova – riesce a salvarla raccontando loro la storia dello scrittore Tomas Mannas che un giorno dovette partire per l’America e non poté più rivedere Nida. 

Oggi la casa è un museo, e sebbene sia senza mobili, senza libri, con solo qualche foto e un paio di pannelli illustrativi è ancora piena di lui. Se non altro per l’emozione che dà guardare fuori dalla finestra di quello che un tempo era il suo studio.

insegna Letteratura francese presso l’Università di Ferrara. È curatrice e traduttrice editoriale dal francese e collabora come critico letterario per "Il Manifesto" e per diverse riviste di settore.

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