Cari Fede, Ale e Giulio,
da molto tempo vi voglio scrivere per parlarvi del miracolo. Un miracolo che continua a farmi visita, grazie a voi.
E’ grazie a voi che ho potuto realizzare un piccolo libro che mi sta molto a cuore, “Miracolo”, e che voi mi avete regalato nella vostra lingua.
E’ grazie a voi che ho incontrato un ometto di un anno, dagli occhi azzurri e i capelli biondi, il quale, invece di chiedermi una cosa qualsiasi (per esempio, di disegnargli una pecora), mi ha regalato un nome. E questo nome bello e segreto vive una vita propria, un miracolo a tutti gli effetti.
E’ il miracolo dell’amicizia, che esiste.
Ed è per tutto ciò che dedico a voi questi frammenti.
Tanti baci,
Boyan
Cometa, miracolo
Il miracolo dell’esistenza: persistere nella volontà di agire come si agirebbe in un mondo in cui il miracolo fosse possibile. Il miracolo di ciò che eccede ciò che è: la libertà, la giustizia, l’amore. Senza alcuna trascendenza, il cuore segreto dell’esistenza stessa.
L’avvenire della cometa brilla nel firmamento delle meteore. Là dove i tempi s’incontrano, l’avvenire brilla. Brilla per noi.
La storia della luce ha inizio con ognuno dei tuoi raggi, cometa.
Tempesta, avvenire
La nuvola di stormi, la torcia verde d’inchiostro della tempesta, l’ulivo, il mondo che distilla la propria materia attraverso i cristalli di ghiaccio delle nuvole, e questo piccolo demone a quattro zampe venuto dal Nord, più bello di quasi ogni altra possibile forma di vita, e anche più giusto.
Qui, ora, in questo momento, il miracolo irrompe.
Qui, ora, in questo momento, sorge un avvenire che non ci aspettavamo, ma che è la resistenza stessa del desiderio. Perché il desiderio ci eccede, sempre.
Qui, ora, nel cuore della tempesta, si innalzano meteore, la cometa sfavilla di luce, Circe tende il suo arco, Cibele si addormenta, placata.
Immagine: Brooks’ Comet, ca. 1906-1996, The Charles Blumsack Collection of Astronomy, Anna Maria College (Paxton, MT)