Caro A.,
ho ricevuto la cartolina che mi hai inviato: Rigenera la tua flora! Così ho guardato con attenzione la pubblicità. C’è una donna, la donna alza la maglietta e, dove dovrebbe esserci l’intestino, compaiono invece piante digitali: gelsomino, bacche di leone, salpiglossis, iris, mirtilli, licheni, erbe, girasoli, margherite, petunie, felci antiche. Niente è più terrificante, la sera, prima di addormentarsi!
Stamattina, quando mi sono svegliata, centinaia di aironi cenerini gridavano ai pesci del fiume e ho pensato: Rigenera la tua fauna!
I pesci, stremati sulla riva, erano quasi tutti morti. E l’avverbio quasi – qui – non è cosa da poco, soprattutto se affiancato alla parola morte. Quasi conta almeno quanto le ragioni di un urlo ripetuto e incomprensibile.
In quasi tutti morti le cose appaiono due volte, un istante tra la parola che esiste rimbalzando riflessa, un altro nella parola che scompare.
Un caro saluto dall’isola, S.