A Sils-Maria nevica da due giorni. Anche all’Hotel Edelweiss fa freddo. Il lago è ghiacciato e coperto di neve. Hans ci ha convinti a attraversarlo come Nietzsche in una slitta foderata di pelliccia, verso Sankt Moritz. Porta vestiti pesanti, ti aspettiamo
Ti scrivo da una piscina di Mbour, ricordi l’Hotel Le Saly? E Dakar? che piangevamo a Gorée nei cubicoli dove ammassavano gli schiavi neri in partenza, i racconti, i disegni, le foto le donne i bambini, e tu dicevi con le lacrime agli occhi: e ora? e ora? Poi siamo andati sull’isola delle conchiglie, il sole picchia, siamo cotti ma ti pensiamo
A Tbilisi in una camerina in affitto in cima all’acciottolato. Dignità e semplici divertimenti, ieri sera circo all’aperto sul fiume, palloni aerostatici illuminati e danze. Non volevamo più tornare a casa! Ma non si capisce una parola. Tanti baci
Ti scrivo da un café di Yerevan. Tutta la città si riposa negli ombrosi cafés a scrivere cartoline, tra fontane d’acqua e musica. E a guardare la villa sulla collina di Շահնուր Վաղինակ Ազնավուրեան cioè Aznavour, Je vous parle d’un temps Que les moins de vingt ans Ne peuvent pas connaître…: La bohème…, etc. Al mercato del sabato ho comprato un tappeto armeno, pensa, del 1912! rosa e marrone. Ah come si sta bene!
Stupefacente Hotel Elagami a Agami, la spiaggia di Alexandrie la douce… sembra di essere a Rimini. Peccato. Baci e abbracci
Siamo alla Pensione Villa Elena al Forte dei Marmi, come fossimo nel Novecento. Qui si parla ancora di Montale e perfino di Thomas Mann. Le cicale fanno un rumore assordante tra i pini, di pomeriggio non si dorme. Ma ti penso. Vieni!
A Caracas da Ivan, abbiamo sorvolato con una avioneta il Río Amazonas a bassa quota, ma in Colombia ormai è molto pericoloso, e guerra e morte. Il rio è lungo quasi settemila km, ci sfociano diecimila fiumi, è uno spettacolo infinito meraviglioso lussureggiante, ma le Amazzoni non ci sono! anzi non c’entrano niente. Domenica torniamo.
Causa Covid, restiamo tutti in Italia. Alberghetto a Rovigo, non abbiamo visto gente morire in ospedale, siamo andati al delta del Po. Mangiato alle valli di Comacchio anguille sulla brace con un vinello di qui fresco fresco e un po’ frizzante, il Ven d’bosch (vino del bosco)
Budelli, la Maddalena. Ah mio caro, come potrebbe essere ancora bello il mondo! Qui per esempio è solo turchese, e rosa… Ti amo ancora
Ciao, un saluto anche dalla nostra formidabile ospite stambuliota Serra Yilmaz, noi andiamo a mangiare i panini di pesce balik ekmek in battello a zig-zag sul Bosforo, europa-asia-europa-asia… e non a Santa Sofia, ormai troppo moschea e basta per noi! Tanti baci
Mia cara, ecco una carte postale da Parigi con una frasetta delle sue di Beckett. Che bravo. Che vero. Che audace. E’ detto tutto! E allora noi come si fa? Un bacio
Grande luce all’Hotel La Catedral sulla piazza di Cadice. Puro, limpidissimo Settecento e puro, sterminato oceano. La casa di Manuel De Falla dà sul giardino pubblico fra bimbi e culle a strapiombo sul mare, dal quale la domenica mattina risalgono gocciolanti i venditori di ricci vivi… Cadiz non guarda noi, guarda le indie e le americhe, ci sopraffà. Torniamo martedi.