La luce non conosce contrario. Soprattutto, la notte non è il suo contrario. Ma ora che ho nutrito la legge della mano sinistra, come un bivacco dello sguardo, ora che l’ustione ha sbiancato l’esodo delle palpebre per conservare luminosa la preistoria delle stelle, ora e soltanto ora posso scriverti che lo Schermo è un transito delebile, l’insegna di una regione ancora straniera, il pozzo senz’acqua […] dove hai scavato col forcipe umido delle pupille.

Così, nella grafia solcata, nell’oasi della dimenticanza è il dissomigliare degli occhi, e lo stormo di cenere che nella mano trasmigra sin dall’origine incompiuta di questo andare nell’immagine.

In copertina: una cartolina tratta dal film “Ubi Amor Ibi Oculus” di Giorgiomaria Cornelio e Lucamatteo Rossi, inviata in occasione della 56° edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro (Beato Angelico, Cristo deriso, 1438-1440)

Giorgiomaria Cornelio

(1997) è poeta, regista, curatore del progetto ”Edizioni Volatili”, e redattore di “Nazione Indiana”. Ha co-diretto la "Trilogia dei viandanti" (2016-2020), presentata in numerosi festival e spazi espositivi. Suoi interventi sono apparsi su “Le parole e le cose”, “Doppiozero”, “Indiscreto”, “Il tascabile” e altri. Per Luca Sossella Editore, ha pubblicato “La consegna delle braci”.

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