Napoli d’estate è uno scivolo spaziotemporale. Scendi dal treno e sei in un luogo perduto che il tuo corpo conosce e ne prova spavento ed euforia. In effetti, non ti scrivo da una vera e propria città, è come ti scrivessi da un’inquietudine planetaria, da un vortice azzurro di vento quasi doloroso e così generoso da irridere il proprio stesso dolore.

Qui ognuno si comporta e veste il proprio corpo secondo leggi sconosciute ai più. Qui i corpi esistono ancora e proclamano la propria libertà senza confini. Qui si può anche morire, tanto si è immortali.

Qui è tutto abbondante: gli ori, il sangue, il luccichio del mare, l’onnipresente cavità della morte, i cornetti, i cuscini, l’immenso scavo sotto la città, la città rovesciata che sposta i suoi fantasmi sotto la città solare. E pure il numero di ragazzini (quelli vivi, quelli di superficie). E pure l’inventiva degli stessi: essi cavalcano motorini capaci di concepire strade che non esistono sulla terra. I motorini, a Napoli, prendono vita per immaginare: scorciatoie, alternative sinusoidali, salti, squittii, tagli obliqui, che costringono i corpi a sfrecciare paralleli all’asfalto.

Ah, ti ho voluto bene.

è poetessa, scrittrice, giornalista, drammaturga, autrice e conduttrice Rai e regista di videoreportage per «Corriere TV». Tiene laboratori di poesia in scuole pubbliche e carceri. Premi Montale, Pasolini, Trivio, Europa, Dessì e Napoli. Ultimi libri “Serie fossile” e “Il bene morale” (Crocetti 2015, 2017), “Gli Scomparsi – storie da ‘Chi l’ha visto?’” (pordenonelegge 2016), “Giardino della gioia” (Mondadori 2019), “Fossils” (SurVision, Ireland 2018), “Sèrie Fòssil” (Aïllades, Ibiza 2019) e l’antologia araba “Questo corpo, questa luce” (Almutawassit Books, Damasco 2020). Ha curato l’opera di Edgar Lee-Masters, Nella Nobili e Dino Campana e una rubrica di esordienti per il mensile internazionale «Poesia». Porta in scena videoconcerti di poesia.

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