L’ultima volta che ci siamo visti, mi hai detto: Sei cresciuta! Ti ho ricordato quanti anni ho e ne hai dedotto che dovevi essere tu ad esserti rimpicciolito. Ma la verità è che non smetti di crescere. So che non si dice che un uomo di ottant’anni cresce, anzi ci si accanisce a dire che invecchia. Tu, no. Tu non invecchi. C’è in te qualcosa delle divinità inventate da Epicuro. Inalterabile. Non mi arrischierò a dire che, come loro, avresti deciso di restare al margine del mondo degli umani per meglio godere di te stesso (schematizzo almeno quanto improvviso) ma hai però una cosa in comune con loro: ci suggerisci che avremmo torto a temerti. E riesci a convincerci. E per una buona ragione: sei il più amabile e gentile tra i filosofi. Sfuggi ai difetti degli odierni discepoli di Socrate. La noia seriosa con cui molti si vestono ti è del tutto estranea. Scherzi senza mai disprezzare, discorri senza pontificare, insegni senza sopraffare e, alla fine, cresci senza invecchiare. Non ci si può avvicinare agli dei di Epicuro ma si può continuare a volteggiare con te nell’esistenza. Un magnifico compleanno per te, Jean-Luc!
Inalterabile
