Helter Shelter (case in quarantena)

Le diciotto immagini che seguono sono state scelte tra le migliaia postate su Instagram nella prima settimana della quarantena da coronavirus. Il criterio di selezione è semplice: le fotografie sono state tutte scattate nello stesso arco di tempo, tra il 10 e il 17  marzo 2020, e sono state tutte scattate all’interno di una casa (anche se alcune si affacciano verso l’esterno).

All’interno di questi parametri sono state escluse dalla galleria due categorie di immagini, pur molto numerose, dedicate rispettivamente alla confezione di cibi e alle pagine o alle copertine di libri in lettura. Per quanto all’apparenza molto diverse fra loro, entrambe contengono un elemento promozionale che, sebbene non privo di interesse, non si intendeva approfondire qui. Al centro dell’attenzione c’è invece lo sguardo sulla casa, sui suoi spazi, sui suoi oggetti, nel momento in cui questi spazi e questi oggetti rappresentano l’unico orizzonte che abbiamo a disposizione. E può essere interessante notare due elementi ricorrenti, che potremmo sintetizzare come il focolare e la finestra.

Il focolare è naturalmente la cucina, il luogo dove il cibo viene conservato, confezionato, spesso consumato, il luogo dove si alimenta la vita e che in una situazione di crisi è al tempo stesso rassicurante (ho provviste a sufficienza per sopravvivere) e inquietante (ho provviste a sufficienza per sopravvivere?). Ma focolare è anche la televisione, l’oggetto intorno a cui la famiglia – una famiglia forse più virtuale che reale – si riunisce e si riscalda scoprendo di non essere sola nel momento della prova.

La televisione è infatti anche la finestra collettiva sul mondo, un ruolo che pareva dimenticato e che torna a rivelarsi (di nuovo, in una situazione di crisi, com’era stato per l’11 settembre) e forse a proiettarsi oltre quelli che saranno i limiti della quarantena. Guardare fuori – al di là dei muri che ci separano e ci proteggono dal male invisibile, quasi fossimo tutti diventati comparse di un vecchio film, L’invasione degli ultracorpi – è comunque indispensabile, anche se fuori rischiamo di vedere solo altre comparse dello stesso film.

Per ora il futuro cammina a testa bassa, un’infilata di porte oltre le quali non possiamo andare. Il presente è la cucina, la televisione, un mucchio di biancheria lavata e non stirata, un origami che si nasconde sotto la mascherina antivirus.

Infine, una nota di servizio: per ogni immagine sono stati mantenuti i commenti e gli hashtag degli autori, non quelli dei visitatori. 

Fotografia di copertina: traquadre (Silvia Tripodi) 10/03/2020

Giornalista, autrice e traduttrice, ha coordinato la redazione della rivista online «alfabeta2» dal 2014 fino alla sua chiusura, nel settembre 2019. In precedenza ha diretto la sezione Arti del settimanale «pagina99», ha lavorato alle pagine culturali del quotidiano «il manifesto» e ha curato alcune edizioni del festival romapoesia. Da diversi anni si occupa di promozione della lettura in Italia e all’estero. Il suo libro più recente, “111 cani e le loro strane storie”, è uscito nel 2017 per Emons e l'anno successivo è stato tradotto in tedesco.

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