Giaconia non vuole che capiamo, vuole che ci lasciamo prendere dal gonfiore del parassita per sperimentare la potenza intollerabile del nuovo. Perché…
Kafka è diventato una sorta di abito buono per tutte le stagioni e per tutti i gusti. Da profeta di una nuova…
Lo studio, anche se non più in qualità di museion, rimane pur sempre un luogo della memoria, non tanto di oggetti, ma…
A cospetto d’un manufatto artistico sarebbe necessario chiedersi se non sia l’«inesistente» a doversi intendere – ha scritto Gabriele Guercio sul margine…
Ilya insieme ad Emilia Kabakov sono maestri e amici, figure fondamentali nella mia vita non soltanto professionale. Due giorni fa mi ha chiamata Emilia per avvisarmi che Ilya se n’era andato. Quando un maestro ci lascia, ci si sente subito un po’ più soli sulla terra e dobbiamo ripassare e rivivere gli insegnamenti che ci hanno lasciato. Per l’uscita del libro, appena pubblicato con i Bruno editori di Venezia, che raccoglie 25 anni di progetti che ho curato alla Fondazione Querini Stampalia, ho ripercorso la straordinaria avventura che ho avuto la fortuna di vivere insieme a loro dal 1999.…
Certo non ha paura della storia uno come Dessì. Non conosco artista più di lui appassionato alla tradizione artistica della quale sa sviscerare tutti gli aspetti materiali, dalle tecniche ai supporti, certo senza trascurare i contesti sociali e i sostrati culturali. Ma per lui, si capisce, senza una precisa cognizione dei primi non avrebbero spessore i secondi: di questa enciclopedia il suo sperimentalismo tecnico, onnivago e prensile, si nutre con la massima naturalezza.…
È evidente che con Pajak quel che è canonico lo è soltanto in apparenza e già la semplice sequenza di testi e immagini che pure ci si aspetta di affrontare sfogliando il volume produce nel lettore il solito straniamento – che cosa vuole dirci costui alternando propri inchiostri con il racconto della stralunata esistenza di un pittore finito suicida? Verrebbe da rispondere, innanzitutto l’analisi sempre più approfondita del “carattere reietto”, della figura ai margini della società, dell’esule, del fuggiasco, che già Pajak aveva analizzato nei precedenti volumi prendendo principalmente (ma non solo) a esempio le esistenze di Walter Benjamin e Ezra Pound.…
Dallarte, il lavoro più recente di Jonny Costantino, è una scrittura per parole e per immagini dedicata a Lucio Dalla – è lo stesso Costantino nei titoli d'apertura a chiamare il suo lavoro un pastiche perché Dallarte non vuol essere (e non è) un monumento-epitaffio, né un amarcord, né una sorta di documentario, ma un emozionato ed emozionante montaggio in cui la videocamera (che riprende spazi esterni, ambienti interni e i volti degli intervistati), la fotografia, la musica, la parola-testimonianza, la parola-memoria, la parola-racconto articolano un itinerario ricco e coinvolgente.…
In principio era il corpo. Il corpo era lo spazio che Mike Kelley usava incarnando sé stesso nelle innumerevoli performance non documentate realizzate tra gli anni ’70 e ’80 a Detroit, Los Angeles e New York. In queste performance, Kelley affrontava la ricomposizione e il ripristino della memoria attraverso movimenti, versi e gesti, usandosi come spazio perturbato e perturbante.…
Negli ultimi anni ho lavorato a un commento delle "Avventure di Pinocchio". Nell’annotare i suoi 36 capitoli mi sono potuto avvalere di studi importanti, che da quaranta anni almeno ne hanno chiarito i principali aspetti, da quelli della lingua e dello stile a quelli che riguardano il rapporto dell’autore con la scrittura fiabistica o col sistema editoriale scolastico, e così via. Nel mio commento, ho però pensato di utilizzare come supporti interpretativi anche alcune tra le soluzioni artistiche individuate da quanti hanno ripreso le imprese del burattino di Collodi e lo hanno illustrato, lo hanno portato in scena, o lo hanno adattato…
Credo vi siano solo due esperienze passando attraverso le quali la psiche umana sia portata al suo estremo limite di sofferenza. La prima, inconsolabile, è la morte di un figlio. La seconda, devastante, è la morte della madre. La seconda, a differenza della prima, trova, in alcuni casi, una possibilità di consolazione, ma solo attraverso un lungo processo di ricomposizione della propria identità.…
Per il visitatore della Biennale, il giardino di Carlo Scarpa che collega lo spazio del Palazzo delle Esposizioni alla Biblioteca di solito promette una breve pausa dopo la visita delle prime sale-statement della mostra. [...] Quest’anno, proprio questo spazio al centro del palazzo offre una chiave di lettura per la proposta generale della curatrice Lesley Lokko, dal titolo "The Laboratory of the Future": qui la storia della diaspora coloniale africana viene legata alla storia dell’arte veneziana, in particolare alle opere di Vittore Carpaccio che sono riunite a Palazzo Ducale per una mostra monografica.…
Per affrontare gli interrogativi più insolubili dell’esistenza – eros, morte, Dio, linguaggio, corpo, famiglia ecc. – Anne Carson sembra proporre qualcosa di simile a uno dei metodi matematici utilizzati per risolvere problemi complessi: la trigonometria. Letteralmente “misura del triangolo”, serve a calcolare tutti gli elementi che caratterizzano i triangoli a partire da alcuni elementi noti. La trigonometria consente di effettuare misurazioni molto più articolate – di poligoni, di solidi e oltre – a partire dalla possibilità di scomporre altre figure in triangoli. Forse si potrebbe tentare di farlo anche per qualcosa di totalmente diverso dalla geometria, sembra suggerire Anne Carson. Forse possiamo…
Gli "Scritti" di Penone, che accompagnano tutta la sua produzione artistica quasi fossero un viatico interiore di stimoli, ritorni e profezie, si muovono in una inafferrabile animazione delle cose, tanto che in ogni frammento può svelarsi una totalità conchiusa e senza soggetti, in cui essere umano e natura perdono ogni denominazione per scoprisi frammenti di un’unica materia in espansione. Quello di Penone è uno sguardo lirico, panteistico e panpsichico che, come evidenziato dal curatore Francesco Stocchi nelle pagine introduttive della raccolta, si posiziona “vicino allo stordimento”.…
Esattamente un anno fa, il 22 maggio del 2022, scompariva, all'età di settantasette anni, Peter Lamborn Wilson, meglio noto come Hakim Bey. Pensatore e scrittore poliedrico è stato al centro di tutto il pensiero dell'autonomia e della controcultura degli ultimi anni del novecento e dei primi del nuovo secolo.…
"The Kabbalistic Tree" è un testo straordinario sulla storia del disegno mistico dai primordi della Qabbalah fino ai giorni nostri che Yossi Chajes -direttore del Centro di Studi Ebraici e professore associato di Storia Ebraica all’Università di Haifa - ha scritto dopo anni di paziente ricerca sulla sterminata letteratura della mistica ebraica, spesso tramandata solo in forma manoscritta, da cui ha raccolto e catalogato centinaia di diagrammi, poi digitalizzati e generosamente messi a disposizione sul suo sito "Ilanot. Maps of God".…
Nel brevissimo, oracolare scritto di Malevič, viene esposta la verità originaria della pigrizia e la maledizione del lavoro intrinseca alla cosmogenesi stessa, come «follia di Dio liberato, che si rifugia nel riposo». È Dio infatti il pigrone dei pigroni, e l’universo la suprema delle inerzie: nel principio creazione e fatica sono inesorabilmente antitetici, e se qualcosa si genera è solo per alleggerirsi una volta per tutte dalla gravità dell’opera. La len’ vale allora come il non-attaccamento della Bhagavadgītā, l’indifferenza equanime al frutto dell’azione, sola garante della rottura della catena della causalità. Al fondo dell’universo Malevič scorge insomma un sabato eterno, lo sbadato…
Le lettere di Lotto sono secche, riservate, consapevoli. Provano a spiegare alla committenza le condizioni, le difficoltà, di chiarire i sospetti, i fraintendimenti, di ricevere onestamente quanto gli spetta. Sono miti ma non umili. Il pittore che scrive conosce se stesso, si rattrista «per haver la mente molto travagliata da varie et strane perturbationi» ma è lucido quando non si sente apprezzato anzi maltrattato e non amato come avrebbe voluto: «Mal sono careciato da voi, anci svilito et vituperato e minaciato in le vostre lettere». «Mal careciato» è un’espressione da orfano ma anche se potessimo ascoltare i loro discorsi, da bestia accarezzata…
Se c’è qualcosa che davvero colpisce nella scrittura di Cortellessa - e personalmente ne resto sempre affascinato - è la capacità di moltiplicare i piani discorsivi, in una sorta di plissettamento della lingua, che sfocia in uno spaesamento (del lettore, non suo) percettivo e cognitivo. Cortellessa rende giustizia alla polisemia dell’arte guidando il proprio lettore in un labirinto di parole dove, alla fine del suo argomentare, sembra abbandonarlo.…
Fra i milioni di italiani che hanno lasciato il paese di nascita nel Novecento, perché nati in un’Italia povera e violenta, c’era la famiglia Porchia; lasciavano la Calabria. Una madre e sette figli fecero il passo lungo; approdarono in Argentina, a Buenos Aires. Raggiunsero la musica del tango, al loro dramma esistenziale capitò la colonna sonora dalle note più struggenti della scala tonale, quella che compone le sonorità di un passo e del suo distacco.…
La scrittura grafica di Blank non è un mero strumento di registrazione, perché qualcosa s’insinua, che sia un’esitazione o un tremolio. Le sue righe non si toccano, non trasgrediscono lo spazio bianco in cui esistono: si sfiorano, cercano il contatto mettendosi in tensione. Una 'danza grafica delle attrazioni' che fa tutta la bellezza del suo lavoro e non smette di riservare piccole epifanie a chi prende il tempo di osservarlo.…
Nel suo libro "Di sguincio", Guido Guidi tira fuori dal cilindro il ceppo parallelo dall’inestinguibile archivio, le immagini da sempre inserite a pieno titolo nella sua ricerca, le immagini che affermano come in fotografia – quanto in poesia – occorra imparare a peccare (con rispetto). Nell’arte frequentata e insegnata da Guidi processuale è il rito: senz’altro definizione migliore di performance, perché relativa all’avanzamento graduale e organico del lavoro. Al contempo qui vi è una sorta di decompressione e spensieratezza fanciullesca o, almeno, in questo modo la percepisce l’autore. Sono istantanee in bianco e nero, di piccolo formato con flash posizionato all’inverso, senza cavalletto. La mano/mente afferra il sempre…
Correva il mese di giugno del 1992, e in un piccolo centro della Svizzera vicino Losanna s’inaugurava "Post Human", a cura di Jeffrey Deitch. Qualche mese dopo la mostra arrivava in Italia, al Castello di Rivoli diretto a quel tempo, e per i successivi sedici anni, da Ida Gianelli. Sono passati trent’anni da quell’evento che aprì la strada a una costellazione di mostre e volumi che oggi appaiono di una disarmante forza e autenticità, immersi come siamo in un’era colma di virtualità coatta e di generi fluidi. L’arte registrava allora un punto di non ritorno, un cambiamento irreversibile che coinvolgeva la società…
È estremamente difficile incasellare Brandalise, affibbiargli un’etichetta, una affiliazione, un’identità. La sua identità filosofica è costantemente in movimento; è all’interno, al centro di quel movimento senza fine, di quel desiderio mai appagato che è, per lui, il discorso filosofico: affabulazione, ripresa, rammemorazione.…
Il pane è l’oggetto più tecnologico che l’uomo abbia mai incontrato, e scrivo incontrato, e non scoperto, perché non è una differenza da poco, quella tra una cosa che ci accade e una scoperta prometeica, una cosa che si incontra è qualcosa che ti capita, di cui non sei il proprietario né l’inventore, ma un coabitante, un fortunato usufruttuario, noi in pari misura all’orecchio che abbiamo fatto egemone, così sano e antico da essere dato per scontato. Innestarlo, sostituirlo, ibridarlo con le scarpe, con il camminare, con lo stare in piedi, è un gesto di archeologia culturale che sfida con ironia le…
Non credo risponda a un caso – certo non a un 'plazer' stilnovistico – che abbia fatto in modo di visitare 'Cere Anatomiche', alla Fondazione Prada, in compagnia di tre amiche critiche. Cioè di tre donne. Prima di provare a decidere quale fosse la mia ho studiato nei loro occhi, prima che nelle loro parole, la reazione al breve video di David Cronenberg 'Four Unloved Women, Adrift on a Purposeless Sea, Experience the Ecstasy of Dissection' che, racchiuso con discrezione in un anfiteatro provvisorio (un teatro anatomico?), avvolge in ogni dettaglio quattro simulacri di donne nude, vive ma orribilmente eviscerate, adagiate su…
Di fronte alla folla nelle strade di una città dell’Unione Sovietica, Pasolini raccontava di non provare lo stesso sgomento che provava nel vedere la massa di persone nelle strade italiane. La massa uniforme che notava in Unione Sovietica, scriveva, era il prodotto del fatto che non vi fosse differenza di classe, che quel popolo si fosse guadagnato l’uguaglianza con la rivoluzione, mentre in Italia si trattava piuttosto del conformismo atomizzante della società di massa. Naturalmente a molti non è mai piaciuto questo modo di Pasolini di interpretare in quegli anni l’Unione Sovietica, men che mai oggi. Eppure una differenza tra le “due…
Di pietra o di parole, il museo è ciò che Deleuze definiva un dispositivo, “una matassa, un insieme multilineare, composto di linee di natura diverse”, che attiva processi. Macchina tutt’altro che celibe in grado di produrre memorie e generare illusioni, specchio concavo che insieme rivela e deforma, il museo è una sfida irresistibile per gli artisti, che non smettono di farne oggetto di decostruzione e di costruzione, e uno spazio costante d’indagine e d’invenzione per gli scrittori.…
Imago
Ilya insieme ad Emilia Kabakov sono maestri e amici, figure fondamentali nella mia vita non soltanto professionale. Due giorni fa mi ha…
Microgrammi
Giaconia non vuole che capiamo, vuole che ci lasciamo prendere dal gonfiore del parassita per sperimentare la potenza intollerabile del nuovo. Perché…
Cosmopolis
Di fronte alla folla nelle strade di una città dell’Unione Sovietica, Pasolini raccontava di non provare lo stesso sgomento che provava nel…
Scrizioni
Se c’è qualcosa che davvero colpisce nella scrittura di Cortellessa - e personalmente ne resto sempre affascinato - è la capacità di…
Ritratti
Le lettere di Lotto sono secche, riservate, consapevoli. Provano a spiegare alla committenza le condizioni, le difficoltà, di chiarire i sospetti, i…