È col nome di Tom Seidmann-Freud che la nipote di Sigmund Freud passerà alla storia come una delle più geniali e innovatrici…
Ammesso che l’inclinazione alla creazione nel e dal nulla possa rappresentare una risorsa d’infinito per gli individui come per la specie, c’è…
Come ripensare il rifugio al di là delle pareti in cui siamo abituati a vivere ma anche a pensare il nostro rapporto…
L’opera estendibile comincia ad aprirsi e muovere i suoi significati quando è dinamizzata da fruitori sensibili o emancipati, che la rimettono in…
Ammesso che l’inclinazione alla creazione nel e dal nulla possa rappresentare una risorsa d’infinito per gli individui come per la specie, c’è modo di osservare e di contribuire a chiarire in che cosa consista l’ex nihilo nella sfera delle attività umane?È uno degli interrogativi che guida questo libro. L’ipotesi pilota è che non sempre scatti la rimozione del non sapere e le origini appaiano in fuga dal qui e ora, che non sempre il cominciamento e il (ri)cominciamento vengano confinati nel dominio del sovrannaturale o reputati inverificabili. Un’eccezione al riguardo è rappresentata dalle opere delle arti visive.…
Come ripensare il rifugio al di là delle pareti in cui siamo abituati a vivere ma anche a pensare il nostro rapporto con l’esterno? Me lo chiedo leggendo quasi per caso, a distanza ravvicinata, due testi che, malgrado la loro diversità, insistono, per semplificare, sullo stesso punto: che è possibile 'entrare nel fuori'. Un’ipotesi che ci permetterebbe di ripensare la natura interna e interiore dei rifugi.…
L’opera estendibile comincia ad aprirsi e muovere i suoi significati quando è dinamizzata da fruitori sensibili o emancipati, che la rimettono in azione riattivandola. Si tratta di andare oltre l’emittenza - intesa non più come protagonista autoreferenziale, ma come figura che agisce a favore della cultura e a scapito del culto dell’autrice / autore - e i ricettori passivi, dunque, per innescare un rapporto interattivo e partecipativo, dove partecipare significa completare o estendere lo schema proposto dai trasmettitori.…
Alla flebile luce di candela del tempo vacante dello shabbat, si fa chiaro come ogni singolo istante non sia fatto per durare infinitamente, per divenire cosa sempiterna, come si illude di poter fare la nostra società digitale, ma per essere reso alla sua eternità, a quella dimensione fuori dal tempo, dove il tempo è la sua stessa sospensione e dove la vita è consegnata a se stessa.…
Non sono sicuro di aver cominciato a disegnare prima della nascita, ma certo non ricordo un momento senza una matita in mano. D’estate andavo a giocare col mare Adriatico e liberavo le spontanee fantasie infantili nella villa degli zii, un forziere di arte e di storia sui verdi pendii della valle dell’Aso. Poi il collegio dei Padri Scolopi, seguito da studi di architettura nell’allora mitica e rivoluzionaria Valle Giulia. Nel ’71 partii per gli USA con l’obiettivo di uno stage in qualche studio di architetti newyorkesi. Mi ritrovai invece on the road con sacco a pelo e Rolleiflex e feci in quattro…
È da poco disponibile in libreria un libro di Alessandro Giammei, Professore di letteratura italiana all'Università di Yale, intitolato "Cose da maschi" (Einaudi). Chi si imbattesse nel capitolo intitolato Canottiera, scoprirebbe che in apertura viene tirato in ballo un quadro di Théodore Géricault, "Ufficiale della guardia imperiale a cavallo, alla carica". Perché? Perché, insieme al "Napoleone che attraversa le Alpi" di David, rappresenterebbe per lo scrittore (o, se vogliamo, colui che scrive) il tipico quadro francese dell'Ottocento che viene «sempre fuori quando uno parla di carisma maschile, di solenne virilità da battaglia». È possibile che l'affermazione risulti volutamente paradossale?…
Certamente un lieve stordimento, un pizzico di quel che in russo si chiama vostorg e definisce una sorta di stupore misto a esaltazione, coglie noi che prendiamo a sfogliare questo «libro di immagini e non di informazioni tecnico-scientifiche», non soltanto perché ignari o quasi di quale significato più o meno ragionevole sia da attribuire a parole poco conosciute, non possedendone un concetto definito o essendone l’esperienza inadeguata, se non fuorviante, ma perché dinanzi al nostro sguardo si squaderna una serie di pezze raccolte e conservate da una raffinatissima chiffonniere che, d’accordo con il Jules Janin di Un hiver à Paris più ancora…
“L’abbraccio con tutto il dolore di chi ha avuto Longhi come padre di elezione”. Con queste parole Pier Paolo Pasolini si dava a consolare il lutto di Anna Banti alla scomparsa del marito con un messaggio sollecito, datato 7 giugno 1970; un’occorrenza, spesso sfuggita alla letteratura, che arricchisce il lungo elenco di ricordi dedicati allo storico dell’arte, rintracciabili nell’oeuvre del poeta bolognese, dalle lettere ai contributi giornalistici, per arrivare alle sceneggiature di film con l’epigrafe anteposta al copione di Mamma Roma nel 1962: “A Roberto Longhi, cui sono debitore della mia fulgurazione figurativa”…
Il multiforme ingegno di Rä di Martino si è misurato col Multiforme per antonomasia del secolo che la precede. L’Archivio Carmelo Bene le aveva proposto di immaginare un’opera a partire dai materiali ivi conservati, e l’artista si è concentrata su un paio di taccuini del 1981 nel quale il Fenomeno aveva vagheggiato un progetto di opera lirica, poi mai realizzata (anche se alcune frasi del testo sono trasmigrate in altri suoi lavori), sul mito del «Vampiro».…
L’Italian Thought, per quanto eterogeneo, può dirsi caratterizzato da un profondo intreccio tra lingua e legge, o lex. Per fare un esempio, Roberto Esposito ha intrapreso una serie di indagini etimologiche per definire un termine chiave come 'communitas'. Certo, non si tratta qui di una feticizzazione delle origini, ma di concepire tali indagini come punto di partenza per arrivare a relazioni concrete e potenzialmente radicali. Non si tratta neppure di giocare con le parole o di permettere il gioco dei significanti, ma di fondare l’argomentazione sulle loro radici (latine e greche). Ciò significa che il “visuale” occupa uno statuto ancillare o secondario…
Chiara Bettazzi lavora con gli oggetti. La pratica si sviluppa tra scelta e intuizione attraverso un processo prettamente formale. La scelta è quella della cosa possibile, l’intuizione è quella del luogo potenziale. Così ad ogni cosa pertiene un proprio spazio, ogni oggetto merita di occupare il proprio luogo. Le cose le crescono allora davanti, si sviluppano, si ri-generano a partire da una poetica visiva legata a una pratica gestuale che risiede su quella soglia tra consueto e alienato, tra quotidiano e anomalo.…
Ai funerali di Hannah Arendt, Hans Jonas con una piccola frase diede un’immagine precisa di questa vecchia esule ebrea: “Hannah aveva il genio dell’amicizia”. In effetti, molti degli scritti di Arendt vivono di amicizia, del ricordo di amicizie spezzate o impedite dall’avanzare della barbarie, dall’apparentemente inarrestabile rovina del tempo.…
«È facile parlare della Polonia, più difficile lavorare per essa, più difficile ancora morire, ma la cosa più difficile è soffrire». Così si legge, ci racconta Laura Quercioli, su un muro del carcere di Via Szuch, sede della Gestapo durante l’occupazione nazista di Varsavia. Quello delle scritte sui muri delle carceri è un tòpos almeno dall’età romantica (noi italiani pensiamo a quelle delle vittime della Santa Inquisizione sulle pareti dello Steri di Palermo, o a quelle riprodotte da Gastone Novelli nel suo libro d’artista Scritto sul muro, dedicato alla Regina Cœli in cui per un soffio, alla fine del ’43, si salvò…
Sono partito dalla parola "nottuario", un neologismo creato da Ligotti. Se il diario registra quello che avviene durante il giorno, il nottuario è come una sorta di taccuino mentale sul quale appuntare le incursioni del mistero nel corso della nostra vita. Non può non avere una forma frammentaria. I personaggi di Ligotti vanno in giro con quaderni, taccuini o pezzi di carta qualsiasi per appuntare il più velocemente possibile le loro intuizioni su quello che c’è oltre la soglia della percezione, nella notte della coscienza. La parola “nottuario” mi è dunque servita da magnete per organizzare la drammaturgia lavorando su frammenti e…
In occasione della personale di Diego Perrone al museo MACRO di Roma, "Pendio piovoso frusta la lingua" (in corso sino al 19 marzo), che presenta i suoi nuovi lavori ma lancia insieme uno sguardo al suo percorso precedente, l’artista piemontese ha intrecciato un fitto dialogo con Laura Cherubini. Seguendo la logica “strabica” della mostra al MACRO (non una tradizionale «retrospettiva», bensì una rilettura vicendevole dei diversi tempi del lavoro), i due hanno pensato di far seguire alla loro conversazione di oggi una precedente, registrata all’Accademia di Belle Arti di Milano il 16 maggio 2013.…
Il genitivo "le ferite di Roma", come spesso quelli della nostra lingua, va letto in un duplice senso. Da un lato quelle che vediamo, interpretate dagli artisti di oggi, sono le ferite che reca il corpo simbolico della città, il suo territorio – psichico, prima che storico – di simbolo della Nazione. Ma dall’altro sono le ferite che Roma, in questi ormai quasi tremila anni di storia, ha inferto ai suoi cittadini: nonché a tutti gli altri che nei secoli ne hanno subito l’ambiguo fascino. Sono i momenti, per dare alle parole di Pratesi un senso che non so quanto condividerebbe, in…
Paolo Baratella è scomparso, a 88 anni, la scorsa settimana. Tra i più brillanti (e più sottovalutati) pittori italiani del dopoguerra, aveva appena ricevuto un premio alla carriera assegnatogli dalla commissione del Premio VAF. Sue opere sono esposte, sino al 4 giugno 2023, presso il Castello Estense di Ferrara. Per ricordarlo, riproponiamo uno scritto di Flavio de Marco, introduzione all'autobiografia di Baratella intitolata “Davanti allo specchio”.…
La cronaca ha preso sempre più il posto della finzione (non solo al cinema, del resto), e questa non è certo una novità. Il vissuto ha scalzato la letteratura, se dobbiamo giudicare dalla fortuna del biopic, e anche qui niente di nuovo. La vita dell’autore vince nettamente sull’opera, come dimostra la produzione sempre crescente di biopic letterari, variamente intrecciata a ricorrenze, museificazione e insieme riconfigurazione in senso pop della cultura.…
Il 3 marzo apre al MAN di Nuoro la mostra "Twelve ee h s nine. Dolmen e Menhir in Sardegna" di Olivo Barbieri. Dalla Fondazione di Sardegna l’artista è stato invitato sull’isola a intraprendere tre viaggi nell’arco di due anni, decifrando una bolla spazio-temporale tra archeologia e immaginario contemporaneo. Oggetto della ricerca è il patrimonio composto da numerosissimi megaliti, dolmen e menhir disseminati sull’isola, secondo logiche ancora non chiare agli studiosi, osservati nella loro capacità di modificare lo spazio che li circonda.…
All’interno di ogni città reale si trovano un’infinità di altre città; sono città che uno scrittore ha immaginato o che qualcuno ha sognato; oppure città possibili perché le ha progettate un architetto, ma che nessuno ha mai costruito. Come accadde a Barcellona tra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento, quando decine di progetti architettonici e urbanistici furono pensati per costruire una città molto diversa da quella che conosciamo, ma che, per varie ragioni, non furono mai realizzati. Come sarebbe cambiata la città – e chi ci vive – se lo zoo della Ciutadella si fosse trasferito al Parc Güell? E…
È vero, nella versione originale di “Charlie and the Chocolate Factory”, gli Oompa Loompas erano «black pigmies», pigmei neri che Willy Wonka trafficava dalla «deepest and darkest part of the African jungle», dalla zona più profonda e nera della giungla africana. Era il 1964 e dieci anni dopo, nel 1973, Roald Dahl stesso modificò l’aspetto di quegli esseri mutandoli in piccole fantastiche creature. Ora Dahl non è più tra noi e chi, per lui, si occupa delle nuove edizioni dei suoi libri, ha deciso di apportare alcune modifiche ai testi di uno degli scrittori più amati e letti degli ultimi 50 anni.…
Una ragazza in un corpetto attillato color carne, la parte sotto plissettata, immobile e in apnea, col ginocchio sinistro a terra, braccia al petto in un gesto di raccoglimento, una collana e due bracciali nella parte superiore del braccio, forse delle scarpette, la capigliatura fluente mossa dal fluido acquatico. L’ultimo dettaglio è importante, unico indizio del milieu acquatico nel quale è immersa, diverso rispetto a quello aereo o terrestre degli altri personaggi. Che tale movimento sia sufficiente a rendere questa figura femminile una ninfa? È immersa all’interno di un acquario di circa tre metri per due, riempito quasi fino all’orlo di un’acqua…
È da Venezia che apro questa testimonianza sul poeta Lorenzo Calogero. Scrivo dall’altro mare, quello Adriatico, il suo era quello Tirreno, quello che merletta una parte delle coste calabre. Come si può parlare della sua terra se non attraverso il mare. Il suo scrivere è stato un ininterrotto movimento di sillabe aride come sa essere solo il mare. Le sue parole ci lasciano soli senza approdi, ci ha lasciati soli a bruciare nel sale. Non c’è terra nelle sue righe, solo mulinelli che vorticosamente ci stordiscono in un groviglio di onde di un mare che ignoriamo.…
Tra le arti della verità in metamorfosi continua aleggia un sommovimento, che porta in sé una seminalità di immagini esatte, a volte profondamente aderenti a un principio fondante e a volte efficacemente evocative. Il linguaggio, in ogni branca della ricerca creativa, è fondamentale per esprimere ciò che pare disceso dal cielo o che è stato intuito con la pratica nell’officina dello sguardo. Ispirazione, talento e continuo lavoro rappresentano gli ingredienti essenziali per ogni avanguardia del pensiero. La possibilità della rivelazione passa attraverso l’intuizione retinica e, sempre più in profondità, attraverso la fase di intimità con il mistero delle cose del mondo, come…
Imago
È col nome di Tom Seidmann-Freud che la nipote di Sigmund Freud passerà alla storia come una delle più geniali e innovatrici…
Microgrammi
Ammesso che l’inclinazione alla creazione nel e dal nulla possa rappresentare una risorsa d’infinito per gli individui come per la specie, c’è…
Cosmopolis
È vero, nella versione originale di “Charlie and the Chocolate Factory”, gli Oompa Loompas erano «black pigmies», pigmei neri che Willy Wonka…
Scrizioni
Alla flebile luce di candela del tempo vacante dello shabbat, si fa chiaro come ogni singolo istante non sia fatto per durare…
Ritratti
“L’abbraccio con tutto il dolore di chi ha avuto Longhi come padre di elezione”. Con queste parole Pier Paolo Pasolini si dava…